sabato 23 luglio 2011

Tofino: la quiete

Boschi, boschi, laghi, boschi, un enorme lago...Un susseguirsi di pittoresche manifestazioni della natura, che qualche fan di Ibiza potrebbe forse definire noiose...Qualcuno dice che non vuole andare in Canada, perche' "e' come qui da noi". Posso solo rispondere che la misura nella quale si presentano la flora e i laghi, fa di questa nazione un must per ogni viaggiatore appassionato. ma non voglio fare il rappresentante turistico, voglio solo sottolineare l'emozione che ti prende quando non vedi traccia della civilta' e una natura che da secoli, se non milenni, vive autonomamente, senza che l'uomo l'abbia modificata con le sue mani. Tofino ha solo 1.500 abitanti ed e' un posto tranquillo, cullato dalle onde del Pacifico e circondato da tanti isolotti, su cui si possono trovare i famosi alberi milennari, tra i quali spicca "l'albero della vita". Questo e' un albero sacro per gli indigeni e ha in se' una cavita' talmente grande, ci si puo' perfino entrare! Alberghiamo presso un minuscolo ostello (cottage) e il padrone di casa e' una persona tranquilissima, senza il minimo stress. Tutta la popolazione emana una certa tranquillita', come se le tristi realta' del mondo "normale" non la riguardasse. Ieri abbiamo avuto una giornata molto intensiva. Prima siamo andati a fare un giro in barca. Abbiamo avvistato due orsi neri, che sfruttavano la bassa marea per acchiappare qualche granchio, rimasto sulle rocce. Inoltre abbiamo scovato diverse acquile marine, superbe con il loro collo bianco! Il pomeriggio abbiamo fatto un'escursione con il kayak. Bellissimo. A un certo punto abbiamo raggiunto un isolotto e abbiamo continuato a piedi. Qui la vegetazione era spessissima e il silenzio del posto ti penetrava nell'intestino. Per non parlare del paesaggio...difficile da imprimere con la tastiera su un blog. Dopo la minigita sull'isolotto, la capitan Moser e il sottoscritto hanno effettuato il ritorno verso casa, decidendo di provare a qualificarsi per le olimpiadi di per Roma 2020. Mi dispiace proprio lasciare Tofino, veramente!

Nanaimo

La vegetazione assomiglia a quella dell'Alaska e i compagni di bordo hanno i lineamenti degli eschimesi. Seppur ancora distanti a livello chilometrico dall'Alaska, si possono gia' assaporare tuti gli aspetti tipici. Nanaimo e' una citta' che ispira e espira rilassamento. La via centrale, stile Main Street, offre delle librerie second hand in cui si potrebbe passare delle ore. L'ostello e' molto invitante, confermando quella vecchia leggenda "interrailiana", che dice che piu' dispersa che e' la localita', piu' decente e' l'ostello! Abbiamo fatto una sosta per schivare la tirata fino alla nostra prossima meta: Tofino. Un'abbuffata di sushi (che qui, come in Giappone viene decisamente consigliato) e' stato il nostro pranzo-cena di comiato.

Victoria, Vancouver Island e..."Indiani"

Un'immersione a 360 gradi nella natura. Inizialmente ci siamo tuttavia fermati nella pittoresca citta' di Victoria.E' situata sul porto ed e' stato li' che abbiamo potuto osservare da vicino le orche, che sguazzavano beatamente in una baia dell'Oceano Pacifico. La costa e' ricca di fauna ("mandrie" di foche osservano noncuranti le barchette) e ci sono tanti isolotti, su cui purtroppo qualche magnate (p.e. uno dei capi della Pepsi) ha costruitto la sua villa. Per il resto Victoria e' una citta' tra le piu' pittoresche che abbiamo visitato. Qualche abitazione galleggiante accosta il porto (ci hanno detto che una volta era una situazione di emergenza per i senzatetto, ma che oggi giorno e' un capriccio molto costoso dei benestanti), dando un'impressione molto romantica alla zona. Abbiamo visitato il museo del british Columbia e ancora una volta abbiamo potuto osservare quanta identita' si celi dentro quel popolo che noi chiamiamo comunemente "indiani". Infatti gli indigeni del nordamerica si definiscono First Nation, come a voler sottolineare che non e' stato Colombo a portare la civilta'. Sull'atlante mondiale Vancouever Island sembra un'isoletta, ma in verita' e' un vero repertorio di boschi selvaggi e montagnette coperte da una folta vegetazione. Ci e' dispiaciuto abbandonare Victoria, ma avendo la consapevolezza che inoltrandoci all'interno dell'isola, altre meraviglie ci stavano aspettando.

mercoledì 20 luglio 2011

Wan Ku Ver

In realta' sarebbe "Vancouver", ma dato l'alto tasso di orientali presenti nella conosciuta nella citta' del Canada occidentale, mi sono permesso un giochetto di parole. Purtroppo il tempo non ci e' stato amico durante la breve permanenza a Vancouver, ma abbiamo comunque potuto apprezzarne la vivibilita'. La mia impressione e' stata che la citta' abbia subito un rispolvero in occasione dei giochi olimpici, che si sono svolti l'anno scorso. La metropolitana funziona nettamente meglio che quella di New York e c'e' tanto verde. C'e' anche un vento di socialita' nell'aria. La gente si incontra in massa per ballare tutti assieme la Salsa, in una piazzetta che ricorda un po' il piu' famoso Rockefeller Center, con la sua pista di pattinaggio. Anche la cultura non manca. Purtroppo il museo d'arte, che ospitava un'interessanate mostra sul surrealismo, era chiuso. Peccato, sara' per un'altra volta...

Toronto

Il CN Tower e' una delizia dell'ingegneria moderna che sembra sfidare le leggi della fisica. Tra gli edifici piu' alti al mondo, ospita un ristorante da non consigliare a chi soffre le vertigini. Un ristorante che pian piano gira su se stesso, mostrando ai conmensali i tetti dei giganteschi edifici di Toronto. Una citta' (che come tutte le metropoli mondiali) che offre "tutto per tutti" e che ha fatto della varieta' gastronomica il suo punto forte. Tartassati da un caldo micidiale, la simpatica Daphne (amica di Linda) ci ha fatto da Cicerone, portandoci in giro per la citta'. Siamo stati a mangiare vietnamese e come gia' successo qualche giorno prima a Montreal, Martina ed io abbiamo degustato il piatto dell'altro senza accorgercene. Succede nel variopinto mondo culinario orientale...dove non sempre il pollo assomiglia a un pollo e soprattutto: ha il sapore di pollo!
Durante il nostro tour, abbiamo visitato una delle birrerie canadesi piu' famose, a pochi passi dal tempio dei Blue Jays, il leggendario stadio della prima squadra di baseball di Toronto. Dato che c'era il turno di campionato, la fabbrica di birra era invasa da tifosi; anche se Chris mi ha confessato che il baseball e' uno sport noioso. "Sara' per questo che si tracannano pinte di birra prima della partita?", mi sono chiesto spontaneamente. La sera abbiamo mangiato molto bene al Trevor e meno male che la casa di Daphne era distante qualche centinaio di metri, altrimenti saremmo rotolati a casa.

Un anno dopo...ancora cascate

A un anno dalla visita alle cascate di Victoria Falls in Zimbabwe, ho potuto visitare le cascate piu' famose al mondo: quelle del Niagara. Ho da sempre avuto un sentimento particolare verso le cascate, perche' rappresentano la perfetta metafora di vita del Panta rei, che ci e' stato tramandato dal filosofo Eraclito. Tutto scorre e va a perdersi in un grande interrogativo. Ogni tanto ci vorrebbe l'indifferenza e il coraggio dell'acqua, che senza chiedersi come e perche', si lascia trascinare dal grande flusso del destino. Dopo aver guardato alle cascate dall'alto, abbiamo preso una specie di vaporetto, per avvicinarci ancora di piu' alla doccia piu' potente del mondo...ed effettivamente doccia e' stata! Nel fissare le cascate, la nostra vista veniva annebbiata dal potente getto, ma non per questo non ci siamo goduti la nostra esplorazione del bacino in fondo alle cascate. Meraviglie naturali come le cascate generano rispetto; rispetto per la natura e per quel grande mistero, che qualcuno chiama Dio e altri Big Bang, che comunque sia, ha architettato un miracolo vivente.

Il Cottage

IL COTTAGE

Ci sono posti che entrano nella tua mente per rimanerci ancorati. Uno di questi posti e´stato il lago Six Miles, dove siamo andati, invitati da due amici di Linda e Chris. Conoscevo l'ambiente montanaro e vagamente quello di mare. La "vita da lago" la conoscevo solo per sentito dire e tramite qualche film americano. Susan e Tom, entrambi felicemente pensionati, sono proprietari di un fantastico cottage sulle rive di un lago che si estende comqunque parecchio, paragonandolo ai laghi che siamo abituati a vedere a casa nostra. Se il paradiso esiste, probabilmente ci deve essere una residenza molto simile alla proprieta´ dei due ex professori, che ci hanno accolto benissimo, facendoci anche assaggiare le prelibatezze che Tom prepararava con la sua "forchetta magica" al barbecue.Martina, Linda, Tom e il simpaticissimo cane Barnie, hanno fatto il bagno nel lago. Era divertente vedere come l'stinto del cane da gregge lo faceva girare continuamente intorno ai suoi compagni di nuotata, tenendoli tutti a bada. Il cottage era tipicamente canadese e l'interno invitava a immaginarsi le belle serate comfortevoli, che probabilmente hanno passato davanti al caminetto aperto, durante le notti tempestose che tormentavano il lago. Il soggiorno era pieno di souvenir da cacciatore (o ranger goliardico) e c'erano piu' terrazze e miniterrazze che si affacciavano sul lago. Un posto in cui ritirarsi nel caso di qualche guerra o nel caso spunti qualche improvvisa voglia di fare l'eremita!
La sera c'e' stata un'altra esperienza elettrizzante: siamo andati al Drive In Movie. Avete presente? I cinema in cui si rimane in macchina, stile anni '50, quando la macchina rappresentava l'unico nido di liberta'. In pratica abbiamo cenato pop corn al burro...ma ne e' valsa la pena!